venerdì 16 settembre 2011

Cronache dell'internauta: Schiavi del drama

Siamo arrivati a questo appuntamento settimanale. E' notte, e il coniglio è qui per voi. A scrivere nel blog mentre si gode le ultime notti che può avere con la finestra aperta. Vi avevo accennato l'esistenza d'un altro imbroglio sugli stili di Domus Mortem, ma di cosa si stratta?
E' successo stesso in questo mese! Accaduto senza alcun preavviso, viene messo subito in rete la notizia d'un gioco che presto verrà pubblicato sui nostri PC, console e chi più ne ha più ne metta: Slavery, the game!


Quando si dice un abbronzatura decisamente inusuale.

Come avete capito, il gioco si basa sullo schiavismo. E in questo gioco, tu praticamente gestisci un mercato di schiavi, con navi di trasporto e torture scelte personalmente da te per i tuoi boia. E questo è tutto il gioco. Quel che però è bastato a scatenare un autentico vespaio che ha smosso un incredibile movimento di persone (Quasi mezzo milione di visite in meno d'un mese e più di 5000 "Non mi piace" sul filmato di presentazione di Youtube). Naturalmente una piccola parte era a favore d'un gioco del genere, e la grandissima parte era semplicemente incazzata nera a vedersi concepire un videogioco del genere.

Li scoverò ed impedirò questo SCEMPIO!

Purtroppo per loro questo gioco non è reale. Infatti, non è altro che un pretesto per ottenere tanta di quell'attenzione così da avere il loro pubblico televisivo. Cominciamo col dire che questo trucco era escogitato molto bene e probabilmente sarà solamente footage che utilizzeranno per il loro lavoro. Sì, perché..

Civilization mi fa un baffo!

Cominciamo col dire che infatti questa schermata è fatta sì bene, ma non tanto da essere qualcosa di molto dettagliato. Se ci pensate bene, perfino la base d'un gioco del genere è piuttosto povero. Andiamo, si tratta solo di gestire un mercato di schiavi. Certo, può essere "impegnativo" ma non longevo.

E al livello 48 c'è il fucile a pompa!

..insomma, seppur dettagliato, il gioco s'atteneva su un livello di grafica quasi "documentarizzato" tipico d'un lavoro televisivo. Effetti che possono ingannare in molti, ma alla fin fine, la verità è sorta durante questi giorni. Il gioco è stata dichiarata una bufala e una semplice scusa per poter mettere sopra di questo argomento scottante un documentario televisivo. 
Ok, ed è qui che purtroppo si può dire che l'hanno giocata bene. La reazione è ovvia: Molta gente fa la questione morale e quindi odia un argomento che può essere odiato facilmente. C'è chi lo odia davvero, e chi invece è alla ricerca del prossimo argomento al quale puntare il dito. Ma cosa possiamo dire alla fine? Molta gente incuriosità guarderà il primo episodio o i primi 20 minuti, perché sono spinti alla fin fine dal magico trucco che li ha fregati alla grande. Non vogliono ammetterlo, ma probabilmente sarà così. E nel frattempo, c'è lucro..
Ora, mettiamo bene le cose in chiaro: non odio che ci facciano un documentario, ma il modo di formentare la gente a questo modo è piuttosto triste. 


Per ironia parlando: la persona sensibile che dice che è sbagliato, e il trucco che lo frega da dietro.

Se dovete pubblicizzare qualcosa risparmiando sulla pubblicità, fatemi un piacere: Mettetelo su Youtube senza fare presa sulla stupidità delle masse. Non è che così diventeranno più scaltri o furbi: diventeranno più dubbiosi di ciò che è vero e falso, e le cose peggioreranno.
Otterrete le vostre visioni, ma alla fin fine, state solo sfruttando una cosa che fa parte della popolazione di Internet: Il drama. Non va sfruttato. Anzi! A meno che non volete farci quattro risate sopra. Per quel modo si può dire che è bello sfruttare il drama, altrimenti...

Prendete quella borsa FAKE e uscite dalla porta.

E questo è tutto. Non mi resta che augurarvi buonanotte e appuntamento a Domernica per Io ed i Videogiochi! 
Se volete vedere il filmato che ha causato tutto l'ambaradam: Slavery, the game!

Nessun commento:

Posta un commento