domenica 25 marzo 2012

Io ed i Videogiochi: Little Computer People

Ehilà, BEPPE!
Perdonatemi, ma una mia cara persona ed amica mi ha mandato una collezione di 1000 strisce di Lupo Alberto. Ed io, come Ex-Lupo di Avalon, come ho fatto a resistere? Infatti non ho resistito affatto e le ho lette TUTTE. Di carpiato tutta la domenica. Quindi mi sono accorto che era tardissimo e dovevo quindi fare il post per il blog. WHOPS!


Pura arte in formato fumetto. Approvato!

Gettiamoci quindi nell'argomento della domenica: i videogiochi! L'altra volta vi ho parlato di Alter Ego e quindi ho pensato "Perché non parlare anche dell'altro gioco di cui si dice tanto che la Maxis s'è ispirata?" 
Questo gioco era Little Computer People, ovvero LCP. Anche questo l'ho preso intorno al 2008/07.
LCP era disponibile per molti sistemi dell'epoca nell'1985, ma non per il PC. Come mai questa scelta? Boh, chi lo sà. Era disponibile anche per Amiga e Atari ST, ma per PC no. Quei bruttoni dell'IBM non li vogliamo vedere manco morti. La domanda è naturalmente in cosa consiste il gioco.
Il gioco consiste nell'interagire, e solamente interagire, con una persona che gira per una casa virtuale. Eventualmente ha un cane o un gatto con il quale si possono fare diverse cose. 
Il problema sta quando bisogna attualmente parlare con il "protagonista" del videogioco. Bisogna attualmente parlargli attraverso frasi precise da scrivere (E' come un chatbot molto rudimentale di cui non capisce metà di quel che dite)  e aggiungere un "per favore" ad ogni cosa che gli volete far fare.
Viva l'educazione.

"Te ne vai a fanculo, *per favore*?"

La premessa del gioco è rimasta comunque interessante. Togliendo il fatto che la pubblicità diceva che il disco conteneva gente viva (Oh mio dio! Spaventoso! Non soffrono lì dentro?) e come tale una volta avviato il programma bisognava prendersene cura e passare il tempo con lui. Anche se è perfettamente implicato che il tizio se la cava tranquillamente da solo. La vera innovazione sta che ogni disco originale aveva una matrice propria dal quale creava un personaggio con delle "statistiche" precise, rendendo ogni copia unica in sè. Le statistiche erano comunque molto precise e selezionate, come l'abitudine di suonare il pianoforte, fare ginnastica, prendersi cura del cane o meno ect. Comunque una caratteristica interessante.
Una volta che siete entrati (avete invaso) la casa dell'altro tizio, non avete modo di capirlo perfettamente (Parla una lingua incomprensibile) ma potete controllare molte cose di casa sua. Potete infatti riempirgli la sua riserva d'acqua, fargli dei massaggi (con una mano meccanica a scomparsa...!) e anche telefonargli. Per non capire nuovamente un accidente di quel che sta dicendo. In fondo potete giocarci anche a Poker di persona se volete.

Sì, ha la tazza chiusa in un'altra stanza. PRIVACY.

Altre cose erano in programma per questo gioco come delle ESPANSIONI dov'era possibile aggiungere altri mobili ed incontrare altri sim...cioè...altri Little Computer People. E da qui state già capendo quanto la cosa ha inspirato l'ideatore di The Sims: l'ha pure ammesso che ci giocava da piccolo. L'idea, seppur non uguale in tutti i sensi, è stata comunque presa ed espansa per diventare il capolavoro della Maxis che tutti conosciamo al giorno d'oggi e crea milioni d'introiti ogni ora.
Povero LCP, lui invece non ha guadagnato nemmeno così tanto nella sua misera e mera esistenza. Se solo poteva essere espanso allo stesso modo, giù nell'80, non penso poteva prendere il volo come ha fatto il sim oggi. 
D'altra parte, parlare e sclerare per non essere capiti 24 ore su 24 non merita nessun'altra punizione se non proprio non avere successo per nulla e per niente.

TU CON QUEL FARFALLINO
NON FARAI SUCCESSO!

Ed è così che vi saluto per una splendita buonanotte. Ho qualche disegno da mostrare? Hmmm...

Uno solo.

BUONANOTTE!

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