domenica 6 marzo 2016

l'impossibile odissea de Il mistero del corvo nero, Jackson Libri.

Ciao, Internet!

Sono Senseless e gestisco questo lurido blog pieno di strafalcioni grammaticali e orrende esperienze videoludiche, ma nel profondo ci tengo a qualsiasi esperienza digitale e desidero preservare qualsiasi cosa che ritengo sia necessario ricordare.

Un buon esempio è Archive.org, il quale non solo sta immagazzinando dischi di riviste, ma anche giochi di vario tipo, anche fra i più dimenticati. E' un importante sforzo che val la pena fare. Anche i giochi più penosi sono il contribuito d'un gruppo legato per tanti motivi (Passione, moneygrabbing, professionalità generale) e sono come tanti mondi inesplorati.

I videogiochi sono arte? E' difficile da dire, quel che intendo dire è che vale la pena preservare, conservare, e ricordare questi software. Che siano brutti, belli, schifosi, fanno parlare e meritano d'essere descritti. Questo per chi può ricordarselo e per chi vorrà ricordarlo alle generazioni future.

Ora veniamo a noi.

L'Italia è una strana bestia, così come certe nazioni.

Nel mentre sul suolo americano anche i giochi più misconosciuti vengono salvati e tenuti in buon ricordo, faccio fatica a trovare giochi italiani al 100% che non siano mainstream. Sì, sono a conoscenza della Simulmondo, famosissima per i suoi titoli (e applausi siano!) senza dimenticare l'ancor attuale Artematica, Dynabyte, Dardari Bros, Milestone e 505. Ah, e pure Molleindustria visto che ci siamo.

Alcuni di questi sono ancora attivi ma pubblicano principalmente giochi per Mobile, tirando in effetti sul mercato forte. Niente critiche qui, mettere l'acqua dove il mulino produce più pane può essere una via giusta per tirare avanti la baracca.

Ma sto deragliando: cosa significa quel titolo più sopra?

Vedete, il punto è che ci sono stati anche giochi italiani che non sono mainstream, sono frutto d'una produzione nostrana ma d'entità non esattamente tale da aver raggiunto un attenzione che s'è dilungata nel tempo. Un esempio è Bianco Natale della TecnoArt, il quale ho trovato poco e niente a proposito.

Quindi non parlo di giochi creati in Click&Play e messi su internet, anche se un giorno ne farò incetta lo stesso...
Parlo di giochi pubblicati, ma dimenticati e non più conservati. Anche titoli per bambini.

Volendo il discorso ci porta ora ad un altro gioco, ovvero "Il mistero del corvo nero" pubblicato dalla Jackson Libri.

Credo che il gioco si lega alla serie "Fuzzy & Floppy", ma non ne sono certo. Vorrei proprio trovarne maggiori informazioni (forse dopo andrò alla ricerca di vecchie riviste...).

Il floppy era carino, senza dubbio: anni fa lo ficcai immediatamente nel lettore. Ma cosa trovai? Un file TBK impossibile da leggere. Anni dopo, durante i primi 2000, decido di salvarne il contenuto in un HD prima di perderlo per sempre (e credo che quel floppy sia andato perso, appunto!).

Non so in che stato era il floppy. Quel che so è che fino ad oggi non sono riuscito ad aprire il file. Questo sfuggente titolo, anche se si tratta d'un libro per bambini, continua ad essere troppo lontano.
Ho provato con Fileviewpro, forzando Adobe reader e passando anche ToolBook instructor. Non lo legge.
Ho provato a riparare il file stesso con il programma ma mi dice che devo aggiornarlo all'ultima versione, così vado ad aggiornarlo ma mi manda un messaggio d'errore.

Anni fa credo d'aver tentato anche di leggere il file con una vecchia, arcaica versione di Toolbook, su un VM con sopra montato Windows XP. Niente da fare.

Perciò, a questo punto alzo bandiera bianca: lascio a voi, a chiunque si ritrovi questa pagina, all'intera internet: chi vuole recuperare questo pezzo di software italiano si faccia pure avanti. Lo potete scaricare qui! 

Smontatelo, minate i suoi dati, recuperate il recuperabile: poi lo preserveremo.
Spero che in futuro troverò altri giochi da tener stretto, da un passato dove sono stati dimenticati!

giovedì 3 marzo 2016

Quel che ho avuto e che ho ora: Bootlegs Console! (Touch Game)

Un altro post? Devo essere matto. Ma nel mentre sono un po' nel limbo e nel canale di Youtube non c'è nessuna attività, da qualche parte dovrò pur sempre rivolgere l'attenzione. In questo caso, il mio Blog! Il caro, sfornito blog: nonostante le sue numerose pagine non è mai abbastanza il contenuto che può offrire.

Adesso parliamo di cose brutte.
Di nuovo.

Ecco la prima cosa brutta!

A parte la mia bassa autostima, conservo uno speciale affetto per ogni tipo di console e materiale videoludico esistente al mondo. Per questo tento di farne collezione quando possibile, ed è per questo che colleziono anche Bootlegs. 
Cosa s'intende per Bootleg?
Sapete quando comprate una console che costa appena dai 10 ai 30 euro ma promette grafiche 3D d'ultima generazione, si chiama con un nome storpiato (Es: Polystation) oppure con uno esagerato (Power Player Super Joy) o se ancora vogliamo, con uno stupido (TOUCH GAME) proprio per evitare qualsiasi protesta relativa alla fesseria tecnologica che riporta il giocattolino (in poche parole: l'hai comprato, hai visto che aveva un nome stupido, ora te lo tieni) ? 

Ecco. Quello è un Bootleg.
Se non c'avete ancora capito niente, perdonatemi per le mie spiegazioni ultramaccheroniche (Mmm, maccheroni!) e avanziamo nell'argomento: solitamente i bootleg hanno tre tipi di giochi:

1) Giochi praticamente uguali a quelli usciti per la console originaria (preferibilmente Nintendo 8-bit)
2) Giochi storpiati nella grafica per evitare di farsi dire che copiano (Es: un gioco che dice d'essere il CINQUANTESIMO sequel di Crash Bandicoot, ed ha come personaggio principale un marsupiale disegnato malissimo e completamente fuori misura; scopri dopo che il gioco è in realtà Monster in my pocket per NES)
3) Giochi che sembrano originali, ma utilizzano la grafica d'altri giochi e forse anche il motore d'un altro gioco (L'apice del Bootleg pirata)

Poi ci sono console cinegiapponesi che utilizzano giochi veramente propri, ma generalmente fanno assai pena.

Ed è questo di cui parleremo oggi.

E vi ho pure anticipato il titolo!

Non so esattamente come trattare quest'esemplare, così come i tanti che ho osservato. E' forse raro? Certo che no, ma ha un apparenza strana ed inusuale. A volte su Internet è difficile trovare dei prodotti nel dettaglio, e questo è uno di quelli.
E' stato trovato ad un Eurospin per il costo totale di 29,90. Madonna se è troppo: però non li ho spesi io quei soldi per fortuna. Mi è stato portato perché cercavo un "Nintendo" e questo sembrava tale. 
Mmm. Sembrava un Nintendo. 
Meno male che nel frattempo ho preso il mio New 3DS XL. Perché altrimenti che il cielo m'aiuti se non ne capivo la differenza!

Ora sia detto bello e chiaro: volevo parlare di questi oggetti sul mio canale di Youtube, ma vuoi perché sono ad un bivio eterno, vuoi perché non ho il denaro necessario per acquistare una scheda d'acquisizione video esterna che sia veramente buona, vedrò di darvi un impressione via testo.

Ho cercato di capire l'esatta provenienza di questa console, ed è un po' difficile da comprendere. Il Giocoliere non riporta più nulla di elettronico sul proprio sito, ammesso che l'ha mai fatto davvero! Nemmeno con il wayback machine riesco a concludere qualcosa.Starò guardando il sito sbagliato?

Ma andiamo avanti. Il dispositivo di puro divertimento (tm) ha un singolo schermo e quasi praticamente zero tasti. Eh? Pensavate forse che lo schermo è il "Touch"?

No.

I tasti di direzione, A e B e start (o select? Mah, non ce l'ho qui in mano) non sono fisici. Sono a contatto, ovvero funzionano come se fosse un touchscreen, comprendendo quando stiamo premendo il nostro lurido pollicione sulla superficie.

Se per comprendere intendiamo l'intelligenza media d'un politico da banco, ovviamente...

ZING!

Ed è questo il maggior problema. I tasti non sempre funzionano, bisogna premere il pollice come se si ha preso la decisione di voler diventare una creatura a quattro dita! E a volte non basta nemmeno, per qualche motivo la patina creata dal sudore e l'incazzatura immunizza il dispositivo dalle bestemmie e lo rende sordo. Non risponde.

Oh, è bello che ha una batteria ricaricabile, insomma, chi vuole sprecare batterie AA su un aggeggio simile? Non. io. 

Chi altro può divertirsi con i suoi giochi quando la console decide di funzionare?

Non io, ma una patata ritardata forse sì.

Ci sono diversi giochi disponibili. Alcuni principali ed un intera sezione di "Minigames". Francamente non capisco la differenza perché sia i giochi nel menù principale che in quello Minigames sono minigiochi. Non potevano presentare direttamente il menù dei Minigiochi con anche i giochi "principali" messi all'interno? 

Nnnggh.

MA ANDIAMO AVANTI.

I giochi sono così come ve li aspettate. C'è un clone di Tapper, un clone di Pac man, un clone di DDR, un clone di...insomma ci siamo capiti. Tutti i personaggi sono disegnati come un 14enne al quale piacciono ancora i superdeformed giapponesi. 

Già.

Tutti i personaggi sono superdeformed, con occhioni giganti, sbirulicchi ovunque e fanno solo vomitare. Qualche volta può darsi che cambi, raramente, ma generalmente la qualità grafica è quella. La qualità è: vomito giapponese.

La qualità è: quella medicina amara che ti ha fatto vomitare subito dopo averla ingurgitata. 

Congratulazioni Touch Game.

U brok da rabbit

Magari un giorno potrò capire meglio da dove proviene. Chi lo produce. Capire se esistono altre versioni, se quest'orrore ha generato una stirpe: alla fine è il mio dovere. Perché sono capace di assegnarmi obiettivi impossibili ed improbabili, come quello di diventare bravo a Smash.

Alla prossima console!