domenica 25 dicembre 2011

Io ed i Videogiochi: Robinson's Requiem

Superpostrapido di Domenica Natale! E' talmente tardi che attualmente non pensavo nemmeno di riuscire ad iniziarlo un post del genere, viste le feste. Ma perché non tentarci comunque? Andiamo subito al sodo. Non avendo il tempo di mettere in tavola un gioco dedicato alla salute o ai dentisti..

Perché faccio fatica a tenere le promesse SEMPLICI? Mah!

Vi propongo un bel gioco del mio passato. Che ho anche rivisitato anni dopo, ma questi sono tanti dettagli.
Sto parlando d'un gioco venuto sopra un paio di floppy. Il gioco si chiamava Robinson's Requiem. 
Ricordo ancora quando in famiglia mi dicevano "Lo sai no? Robinson! Robinson Crusoe!" ed io li guardavo come interrogativo "Quale Robinson? Ma i Robinsons che fanno in TV? Quei tizi?"
Naturalmente ero fuori strada.

Totalmente fuori strada.

E comunque sì, qualche volta da bambino mi è capitato di vedere qualche sit-com buttata lì sui canali televisivi. Che ci volete fare, ero l'apripista d'un era piena di televisione e videogiochi. E' logico che non sapevo assolutamente nulla di quel personaggio o della sua storia, almeno finché non hanno cominciato a tirarci giù qualche film da vedere. Allora qualcosa si poteva applicare.
Attualmente questo gioco non trattava d'una famiglia immischiata in stupide gag americane ripetute in un trito e ritrito. Si trattava d'una persona, tu, che finiva a naufragare su un pianeta. Presto scopri che molti aldifuori di te sono dei folli e devi aprirti strada alla sopravvivenza. E qui si dice sopravvivenza LETTERALE. In questo gioco devi mangiare, bere, vestirti bene e dormire. Mancare uno di questi obiettivi poteva risultare assolutamente fatale. Inoltre se ti ferivi rischiavi di beccare un infezione che poteva aggravarsi e costringerti all'amputazione d'un arto. Oppure bere troppo alcool o prendere le dosi sbagliate di medicine poteva ucciderti direttamente.

TUTTO VI PUO' UCCIDERE. TUTTO.

Ora mettiamo in campo una cosa. Il gioco per la sua età non poteva permettersi una grafica molto dettagliata e per un mondo vastissimo (era orrendamente grande da esplorare) questo era davvero assai grave. Potete immaginare come già era difficile per me comandare di muoversi al personaggio (Controlli a dir poco orrendi) per poi trovarsi a cercare di capire se parte del percorso è attualmente percorribile o meno. Impossibile capire se qualcosa è un'entrata ad una caverna oppure una semplice chiazza scura. Non sto affatto prendendovi in giro, date pure poi un occhiata e saggiate con calma..

Oh hai hawk.

Cosa stiamo guardando? Un aquila naturalmente. Ma in che modo? Riuscite a distinguerlo bene? Stiamo scalando? No. Guardate a destra: hanno messo apposta un indicatore che vi dice che state attualmente camminando. l'icona cambia quando cadete, correte o nuotate. Si vede che già lo sapevano. Questo gioco era assolutamente crudele ed io, non sapendo nulla d'inglese, ero completamente allo scoperto di come andare avanti. Non ci riuscivo perché naturalmente il mio personaggio moriva di fame o sete. Figuratevi che una volta l'ho fatto morire di sete mentre nuotava in un torrente. Se si può essere più idioti. Senza mancare che questo gioco mostra chiaramente quando un normale essere umano non è un supereroe: se ad esempio venite colpiti alle spalle da qualcosa di particolarmente potente (Es: Una tigre che vi assale alle spalle) sarete già morti al momento della caduta per..beh, qualcosa di traumatico.

Sì sì, esatto. Proprio il trauma violento. Che bastardata!

Il gioco aveva diciture mediche per qualsiasi vostra morte. Ipotermia, ad esempio, l'ho imparato da lì. E poi dicono che i giochi non sono educativi. Ovviamente mi ha anche insegnato che cadere dall'alto fa MALISSIMO e non solo male. E che un taglio può comportare l'amputazione della gamba. Beh, forse non proprio. Comunque, gli effetti erano assolutamente realistici e se ad esempio ci si amputava una gamba non si poteva correre velocemente. E se si perdeva un occhio ovviamente si poteva vedere solo una parte dello schermo. 
Attualmente non l'ho mai finito (E mai ci riuscirò, questo gioco è bastardamente difficile) anche perché da bambino mi terrorizzava. Sia l'immagine di morte che di altre cose. Non ti sentivi onnipotente, non eri un marine di Doom o il Carnby di Alone in the dark. Eri Trepiev. Ed eri un semplice essere umano che con una mazzata dietro la nuca moriva. Quindi ogni cosa che vedevi era una minaccia tale da fartela far sotto. In particolar modo mi spaventò il primo incontro sul posto.

AAAAH! TOGLIETEMELO DI TORNO! HO SOLO PUGNI!

Era un umano che si trasformava in un licantropo. Ma un licantropo spaventoso. Il solo ricordo mi fa venire i brividi: quel bastardo era non solo particolarmente potente anche se era possibile stenderlo a pugni comunque..era anche brutto come la fame. 
E insomma, questo è tutto quello che ho da dire. Godetevi questo sito dedicato alle buffe frasi di zelda e una pallina natalizia.

Lo scotch serve sempre. E' utilissimo.

Buonanotte!

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