domenica 30 ottobre 2011

Io ed i Videogiochi: Resident Evil 1 (+extra)

Halloween è ormai alle porte, gente! Quindi non vi rimane che mettervi alla porta perché se vivete in una zona un minimo centrata avrete sicuramente qualche fastidioso bambino che avrà il discreto coraggio di bussare impunemente alla vostra porta per chiedere il mitico "Dolcetto o scherzetto?"
Quindi non vi rimane che prepararvi per dire..

SCHERZETTO!

Aggiungere buio all'interno della casa con un illuminazione fatta solamente da candele e l'effetto è amplificato. Ricordate solamente che alcuni bambini non la prendono bene e decideranno di trascinarvi in tribunale. No, non sto scherzando e sto parlando per esperienza. Diamine, cosa non si fa per recuperare un po' d'orgoglio perduto vero?
Io ne persi già tanto con un gioco. 
Mi sentivo grande ormai, anche se teoricamente ero ancora un piccolo bambino..ma quando notai quella locandina dal mio pirata gentile di fiducia, non seppi proprio resistere.

"Non so esattamente che espressione fare, quindi sarò sia incazzato che spaventato"

Attualmente non era proprio quella. E non la trovo nemmeno gogglerandola in giro! Probabilmente era una locandina accozzata da qualche rivista o simili. Comunque, quel gioco mi attirava parechio, così lo presi.Il primissimo Resident Evil, il gioco che ha iniziato tutto. La mia versione per PC che funzionava benissimo aveva non pochi accenni che mi davano i brividi. Perfino il menù era qualcosa di terrificante, con la scelta dei due unici personaggi disponibili: Chris e Jill. Prefiribilmente iniziavo con Jill perché, accidenti, iniziavi con una pistola. Chris con un semplice coltello. Ma è ovvio che più avanti prendevi armi più potenti con un po' d'impegno.

"Err..ragazzi? Penso che ho bisogno d'un arma qui! Un arma SERIA!"

Questa scena rappresenta perfettamente dove mi fermai da bambino.
Dopo l'introduzione (La mia versione aveva il filmato iniziale in bianco e nero) ci ritrovavamo soli in un punto dove potevamo incontrare il nostro primo zombie. Il filmato con il quale lo rappresentava? TERRORIZZANTE. Il modo in cui mi si avvicinava? A dir poco da rimanerci paralizzati. Quando quel zombie mi venne incontro, decisi di chiudere il gioco. Di corsa! Non desiderai nemmeno aprirlo. Cosa che tentai giorni dopo, ma lo Zombie non faceva altro che farmi a pezzi ogni singola volta. Questo perché non capivo esattamente che fare: con un coltello era impossibile ammazzarli.

Magari potevano terminarla tutta con una partita a carte..ed invece NO!

Del resto rimaneva un gioco fottutamente difficile e che non ho mai completato in vita mia.
E questo è tutto per Resident Evil 1. Poi ovviamente ne ho provati altri, ma a questo c'arriveremo con calma. Perché non parlare d'un altro gioco che mi ha fatto riflettere sull'importanza di poter far saltare in aria la gente senza alcuna cognizione del cosa, quando e come?
Vi presento Postal.

 Benedetto sia il Napalm, perché brucia dannatamente bene.

Questo gioco aveva un senso tutto suo. E quel senso era che portò una controversia orrenda ai suoi tempi.
La trama era la più semplice di tutte. La definizione di Postal è presa proprio dal detto "Going postal" ovvero   dar di matto ed ammazzare persone in una sete di sangue che non finirà mai. Ora potete smetterla di pensare al Postino Pat. 
O potete pensare al Postino Pat, ma che butta giù la gente con il furgone e usa delle bombe carta al posto dei pacchi postali normali. 
Questo gioco ha con me un ricordo particolare. Quando lo feci partire ero tutto pronto e "sono figo". Quel gioco non poteva spaventarmi, nossignore!
Poi la schermata di caricamento fa un rumore che non vi posso descrivere. Le casse erano delle 300Watt, due 300Watt. Era così spaventoso che saltai indietro cercando protezione sul divano che era vicino a me.
Ed atterrai con violenza su una stampante poggiata lì, sfasciandone una parte in plastica.
Non vi dico il dolore.

 Non vi dico il dolore psicologico.

Dopo essere stato ripreso dai miei inizio comunque il gioco. E mi dava un senso strano. Molto strano: non era come Doom o Carmageddon. Non c'era uno scopo variato: solo uccidere. E basta. Uccidere innocenti, a destra e sinistra. Uccidere in ogni modo, senza ragione e senza obiettivo. Ammazzare finché non c'era più nessuno vivo nella zona. E pensavo che il protagonista era il mostro di Frankenstein comunque, non chiedetemi perché. 

Oscuro, violento e pieno di sangue!

Il gioco per sè non aveva una grande qualità grafica, ma diamine se c'erano tanti modi di far fuori la gente! Era possibile collocare anche bombe per divertirsi in varie acrobazie a tempo. Inoltre il sonoro mi colpiva particolarmente al tempo.

Cosa ne pensai di tutto questo comunque? 

YAAAAY!

La mia attività preferita era terminare le parate con un botto enorme tra fiamme, napalm ed esplosivi al plastico collocati in un punto preciso dove so che passavano.
Sì, come bambino avevo grossi problemi.
Ma mi divertivo! Andiamo! Cosa c'è di male? Non sto piazzando bombe sulle fondamenta di qualche edificio famoso quest'oggi. Ancora non capisco come potevano ballarci sopra chiedendo di ritirarlo dagli scaffali dei negozi, non ne ho avuto nemmeno incubi. 
A parte lo spavento iniziale, quello fu incredibile.

Questo è davvero tutto! Prima di chiudere, un paio di disegni scrausi tirati nella settimana:




Buonanotte!

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