giovedì 13 marzo 2014

Quel che ho avuto: Atari 2600

Per una volta che mi viene di scrivere qualcosa, non è per parlare di qualche cellulare. No. Io parlo per i videogiochi molte volte, e questa volta mi viene da dire che ho avuto un Atari 2600.

-Inserire musica di Ms Pacman qui-

Come avete ben capito, il mio Atari 2600 era come quello di tutti gli altri che l'hanno posseduto qui in Italia (a meno che non avevano qualche misterioso parente che proveniva dall'America e dintorni, che ha portato anche un Atari 2600 classico con la copertura di radica in regalo) ma lo consideravo comunque esageratamente speciale. I giochi erano semplici, diretti, con suoni molto più maccheronici rispetto all'avversario PC che avevo. Ma i miei presero questa console per un motivo preciso: quando andavamo in campagna, dove ora ho sede fissa, non potevamo portare il PC fisso con noi. Si parla dei vecchi PC fissi ENORMI, quindi per nulla comodi per il viaggio in auto e non certo "provvisori" per una settimanella o un weekend. 
Così i miei tenevano un Atari 2600 in un ripostiglio che quando arrivavamo alla casa di campagna, eccoli tirare fuori quella meravigliosa, magica console.

Così potevo urlare POOOOOLE POSITIOOOOON!

I giochi che avevo per Atari 2600 non erano tanti, ma si può dire che una dozzina buona sicuramente li avevo. E li ho ancora, maggior parte. Pole position mi venne scambiato con due giochi che erano null'altro che roba piratona clonatona, e ancora tutt'oggi c'ho il rimorso d'aver accettato lo scambio. 
Allo stesso modo ho avuto E.T. di cui avevo il letterale terrore di giocare. 
Allo stesso modo...beh, lo dico più avanti.
C'era tutta un'atmosfera particolare per quella console. Fai che sia la nostalgia, ma ancora ricordo il RONZIO che dava quella Console attraverso le TV che attaccavo. E' un ronzio nostalgitico, che in molti emulatori al giorno d'oggi non ho sentito. 
Insomma, poi quel ronzio non l'ho sentito più. La console s'è rifiutata di partire, l'abbiamo condannata per bruciata, e i miei l'hanno gettata con tutti i joystick ad ardere in qualche discarica.
Siiigh.
Poco ne sapevo io che in realtà bisogna pulire i contatti delle cassette e delle console allora, sennò è probabile che non partono.
Fortuna che le cassette hanno avuto la gioia di risparmiarsi questa tortura. Chissà se funzionano ancora: un giorno lo verrò a sapere dato che ho in mente di ricomprare questa mitica console. Un giorno. Un giorno di qualche altra vita nel quale magari sono nell'anima di qualche figlio di politico italiano.

Oh beh, per questa volta è tutto! A presto! 

sabato 8 marzo 2014

Quel che ho avuto: Samsung V200

Ooop! Ecco un altro post. Sempre cellulari. Portate pazienza che tanto di tantissimi non ne ho avuti nella vita: ne mancano infatti ancora tre.
Dopo che mi sono tolto il Motorola V60 che presentava il problema del blocco causato dalla memoria dedicata agli SMS, ho alzato il gomito ed ho chiesto per il mio compleanno un bel Samsung V200. Se qualcuno si ricorda la pubblicità di Matrix Reloaded (Anche se conta solo il primo come film) abbinata a questo telefonino, siete a cavallo: quella pubblicità mi fece impazzire d'amore per il Samsung V200.

Fotocamera...sbavv...

Ho ancora la scatola della versione MATRIX che mi comprarono anni fa, e non penso che me ne sbarazzerò tanto presto. Tutti gli altri in fondo hanno avuto quello con la scatola normale. Ma che cambiava? Boh. Non penso che cambiava parecchio, solo che quelli non marchiati TIM o Vodafone o Wind non avevano qualche gioco molto importante. E sì: quando comprare un cellulare pre-marchiato contava SUL SERIO tanto. 
Il Samsung V200 aveva una fotocamera, una cosa che al tempo era davvero sorprendente avere. Senza mancare che aveva delle suonerie polifoniche che non avevo mai sentito prima, aveva il display a colori e in tutto e per tutto era uno splendido, splendido cellulare. 

E poi mi sentivo tanto Neo ogni tanto.

Una cosa che questo cellulare aveva erano anche dei giochi interessanti, fra i quali il gioco DEL GATTO  TAMAGOTCHI  integrato all'interno. I cellulari marchiati TIM e compagnia non ce l'avevano, non so per quale motivo, forse per fare spazio ai loro servizietti da "Ehi, chiama qui e naviga sulla rete Wappè a 10 centesimi di meno (su 300 euro di spesa totale)"
Non sono mai riuscito a concludere nulla con quei giochi, ma c'ho sempre giocato. Quel cellulare l'ho sempre, sempre usato e l'ho amato da morire.
Poi un giorno ha acchiappato dentro uno sportello e s'è rotto il display esterno ED interno.
Era una sera non ancora del tutto calda. Avevo messo il cellulare in tasca, e sono entrato in macchina piuttosto di fretta. La giacca non era abbottonata, così quando ho chiuso lo sportello il cellulare c'ha acchiappato in mezzo perché era rimasto appeso.
Quella sera rimasi enormemente dispiaciuto. Ero sinceramente distrutto perché quel cellulare l'apprezzavo un casino, anche se con tutto il tempo che l'ho avuto ormai era sorpassato. 

Rotto quello, ho dovuto aspettare anche parecchio per un altro cellulare, il che era il...

E lo saprete un'altra volta! Per oggi è tutto!

Baaai!

Quel che ho avuto: Motorola V60

Miseria se ultimamente mi viene solamente voglia di parlare di cellulari. Sarà il periodo. Dunque ecco a voi il cellulare che ho avuto dopo il Sony J6. Una marca che ha spopolato un casino ad un certo punto che vige sotto il nome di Motorola, di cui io intravidi un particolare modello che si chiamava V60.

Luccicosoooooo...

Questo bel cellulare aveva la copertura in metallo (alluminio?) e aveva un doppio display, il che al tempo era esageratamente figo. Per i cellulari con apertura a conchiglia, a meno che non disabilitavi la risposta automatica con l'apertura del cellulare, era una funzione da manna del cielo. Immaginate un po'...v'arriva una chiamata ed invece di perdere tempo ad aprire il cellulare per poi leggere il numero (che magari nel frattempo ha riattaccato) vedete direttamente sul display esterno chi è.
Figata eccezionale.
Che di nuovo non è che mi meritavo appieno, considerando che sembrava più una chinchaglia per professionisti che per un ragazzino come me.

E poi oh, c'era chi aveva la versione dorata poi.

Avere questo cellulare durante l'inverno era un rischio per la propria salute. Lo afferravi ed era GELATO. Le mani s'intirizzivano un casino mentre cercavo di scrivere qualche SMS, il che era un difetto di questo cellulare. Ricevere SMS. Già.
Il mio v60 si bloccava letteralmente quando riceveva SMS e la sua memoria si stava esaurendo. Alla fin fine non ricevevo nulla dato che il messaggio non veniva memorizzato e dovevo solamente togliere la batteria al cellulare e riaccenderlo. Insomma, in un era dove il "messaggino" contava tanto questo non era un cellulare di spicco. Ma era ottimo per chiamare e per rinfrescarsi temporaneamente d'estate, posso dirlo con sicurezza. 
Del resto non l'ho sopportato ancora per molto e perciò non ricordo tantissimo di questo telefonino. Non prima dell'arrivo del...
E via al prossimo post!

sabato 1 marzo 2014

Quel che ho avuto: Sony CMD J6

Ho ancora tempo da perdere! E allora scriviamo ancora qualcosa che ho attualmente avuto. Come già sapete, se avete letto il post precedente, ho avuto il Nokia 3310 ed è stato il mio primo cellulare. Tempo dopo però decido che è meglio gettarsi in qualcosa di nuovo. Nel catalogo che ha mio padre vedo un cellulare prodotto della Sony: il CMD J6.
Io al tempo ero un Sony Fan per via della Playstation 1 (che ho avuto appunto) perciò m'ero fissato della qualità assurda di questo cellulare.
Ehi, non che era brutto o pessimo. Anzi. Il modo in cui funzionava era parecchio originale per il tempo.

La forma, d'altro canto, era molto 90!

Per un cellulare sbarcato nel 2001, questa era una forma un po'...comune, standard per così dire. Al confronto la forma del Nokia 3310 era più giovanile ed aggiornata. Tuttavia c'è da dire che questa forma dava un senso di...forma professionale, o quasi. Il display era bello grande ed il menù si scorreva con una rotellina al fianco. Se ben ricordo poi aveva uno speaker ausiliario con il quale riproduceva i suoni, a volte facendo un colpetto metallico ogni sacrosanta volta.
Ed era una faccenda fighissima. 
Così fighissima che alle superiori facevano a gara per rompermi l'antenna di questo telefonino. Ma il mondo è anche fatto di questi tipi d'affezioni.
Era inoltre così fighissima che lo speaker interno faceva quel colpetto metallico perché si gonfiava di colpo, quindi immaginate un po' come si spaccava in alcuni modelli (e ve l'assicuro perché ne ho visti in queste condizioni).
Tanto ci presi passione con questo cellulare che attualmente non ricordo molto altro di questo cellulare. So per certo che però nonostante aveva avanzatissime funzioni WAP (1.1, woooaah!) non le ho MAI sfruttate per ovvi motivi (Tariffe assassine).
Ricordo che presi un po' in considerazione di passare alla versione con chiusura a chiocciola che poteva riprodurre MP3 (Questo formato così nuovo allora..) ma che costava un'altra barca di denaro.
Mio padre non mi concesse quel cellulare, ma un altro ancora che considero più che particolare. 

Ma questa è un'altra storia, ed oggi sto parlando pure fin troppo di telefonini.

Adios!

Quel che ho avuto: Nokia 3310

A volte sono al lavoro e attualmente non ho lavoro. Cosa devo fare quando non ho di che fare al lavoro? Scrivo. E stavolta ho deciso di occuparmi maggiormente del Blog invece di baggianare in giro, visto che ho già detto in passato che questo Blog è messo giù per mettere la mia impronta al mondo.

E in un Blog si parla anche dei fatti propri, quindi permettetemi di avviare questa sezione.

Perciò ecco a voi Quel che ho avuto, l'ennesima categoria (che non verrà mai registrata e nemmeno taggata perché sono un disastro) che parla di cose che ho avuto in mano. No, non quella cosa. Quella l'hanno avuta tutti i ragazzi del mondo.
Forse anche qualche ragazza ma tutto ciò può risultare esageratamente strano...

Comunque.
Tutti quanti abbiamo fatto le superiori (o almeno credo). Anni fa sorge un piccolo problema: può essere necessario che ai miei genitori sorga qualche emergenza o ritardo ed io devo così chiamarli o farmi chiamare da loro. Si parla del 2000 e rotti gente: l'inizio d'un nuovo millennio (che è venuto un anno dopo) ed allora la parola "Smartphone" era quasi alieno. A meno che non avevi qualche milione di lire da cagare in qualche lontano negozio di lusso.

Così i miei fanno un acquisto indovinato: mi prendono un cellulare. Alla bellezza dei miei 13 anni prendo in mano un cellulare TUTTO MIO, non quello di "papà che è tanto figo" no. Mio. Mio. Mio!
Ed era il Nokia 3310.

Inserire qui chorus d'angeli!


Esattamente: il telefonino indistruttibile. Pensate che io lo mettevo un po' ovunque: nello zaino, nel giubbino...ovunque. E non s'è mai lamentato. Quel cellulare è un pezzo di storia, con più pezzi venduti lui che l'Apple con il suo iPhone...ma questo lo sapete già se avete rivisitato la storia di questo mitico 3310. 
Io lo usavo tantissimo, ma non solo per chiamare (per il quale lo usavo pochissimo) ma per i giochi già inclusi. Il mio preferito era certamente quello con la navicella. E lo so, molti amavano Snake...ma io amavo quello. Accontentatevi, mi comportavo così.
Ma poi, vogliamo mettere la possibilità di comporre musiche? La rete brulicava (e scommetto che brulica anche ora) di musiche componibili nel Nokia 3310 ed affini. Avevo la sigla di DragonBall presa dalla rete ed una specie di mischio della musica del gioco Hot Wheels per Game Boy...composta da me. 
Caspita se ne andavo fiero.
Poi l'ho cambiato perché ne andavo così fiero che non volevo più un cellulare da fighetti, ma il cellulare proffessionalle. Qualcosa di definitivo. Ma il punto è che, giovane ed ingenuo ero, la definizione di "perfetto" non c'era in un solo cellulare, ed era quello. 
Al giorno d'oggi niente lo è. Insomma, ogni smartphone ha le sue beghe. Ma è dovuto al fatto che le funzioni ormai sono così tante che qualche baco esce sempre.

In breve: Bellissimo, economico, perfetto per il teenager medio. 
Al giorno d'oggi un teenager vuole un cellulare da 500 euro, ma sono i tempi che cambiano: in bene o in male.

Parlando del prossimo cellulare...
Magari stesso oggi o un'altra volta.

A poi!